
E’ una pianta davvero unica nel suo genere, la kenzia è tra le specie più popolari per interni, per via del fatto che riesce ad adattarsi nel modo migliore. Ma in che modo è possibile prendersene cura, quale sono le tecniche di coltivazione, e quali i dettagli a cui prestare attenzione? Scopriamolo.
Kenzia: guida per la sua cura
Partiamo dal presupposto che la pala kenzia, è la pianta più conosciuta, per lo meno tra quelle da interni. Si adatta, in modo perfetto alle condizioni di luce, che in linea di massima è uno degli aspetti più importanti, di cui tenere conto. E poi, restano davvero bellissime, per tutto il corso della vita.

Quando sono piccole, sono abbondanti e al tempo stesso frondose, e quando crescono, presentano un tronco allungato, con quell’aspetto tropicale, che è davvero inconfondibile. Per questo prendersene cura, nel modo giusto, è davvero importante. Ci sono dei passaggi, che non possono essere trascurati, per nessuna ragione al mondo. Salvo la vita della pianta.
In che modo va annaffiata? Di quanta luce ha bisogno? Quale è il perfetto substrato del terreno di cui necessità? E quali sono i livelli di umidità di cui necessità? Queste e altre domande, sono quelle importanti, per potere capire bene, in che modo gestire la pianta, per farla crescere al meglio.
Quando innaffiare la pianta, come regolarsi per la luce?
La kenzia ha sempre bisogno di un terreno umido. Ma che non deve mai essere inzuppato. Per cui, il consiglio è quello di innaffiare, fino al momento in cui l’acqua non esce dal vaso. O per meglio dire, dai fori di drenaggio, controllando sempre che non ci sia troppa acqua sul fondo.

Poi, per sapere quando ridare acqua, si deve toccare il substrato, e capire se è umido, in quel caso ridare acqua. Se invece, si attacca alle dita, come fango, allora ancora può essere lasciato. Per quello che concerne la luce, invece, il sole non fa altro che aiutare la pianta a crescere.
I raggi del sole, infatti, bruciano le foglie solo quando sono dirette, per cui, il consiglio è cercare di fare in modo che siano sempre indirette. Una cosa è certa, la kenzia, si adatta bene alla luce e alle condizioni climatiche. Forse, anche per questo motivo, è possibile pure vederla dentro gli uffici.
Trapiantare e potare la kenzia: in che modo?
La kenzia ha sempre una crescita lenta, il consiglio è quello di cambiare il vaso ogni anno, ancora meglio se nel corso della primavera. E’ bene, cercarne uno, che possa avere un diametro di cinque centimetri, per potere andare incontro alla crescita, giusta. E anche stimolare, nel modo giusto, lo sviluppo.

Lo sviluppo della pianta, deve avvenire, in primavera e in estate. Due volte al mese, sono sufficienti. Per quanto concerne la potatura, per la kenzia valgono delle regole diverse. Questa pianta non deve mai essere potata, anche per via del fatto che potrebbe risentirne, e avere dei danni al tronco.
Le palme della kenzia, si staccano da sole, e cadono poi quando hanno completato il loro circolo vitale. Si può cercare, di dare loro un piccolo strattone, ma senza usare troppo forza, altrimenti si rischia di danneggiarle. O provocare delle ferite, al tronco o alle foglie, che non si possono riparare.
E infine substrato e umidità
Per quello che concerne il substrato, è bene sapere che la condizione migliore è che sia umido. A questo poi, aggiungere una quantità di perlite, o anche un altro materiale, che è in grado di potere ottimizzare il drenaggio. E’ una palma resistente e anche nobile, per cui, è in grado di vivere anche dentro a dei terreni poveri.

L’umidità, poi è una cosa importante. Non ci si deve mai dimenticare, che è una pianta tropicale. Per cui, un ottimo livello di umidità, non fa altro che fare crescere le sue foglie nel modo corretto, e di un colore verde brillante. Il consiglio, è quello di vaporizzare l’acqua, sulla pianta, un paio di volte a settimana.
In modo particolare, in inverno e in estate, quando l’aria condizionata e il riscaldamento, sono accesi tanto. Sono due cose, che con il passare del tempo, rischiano di asciugare l’ambiente. E quindi, non dare la giusta umidità alla pianta, che si trova in casa. in altri momenti, le accortezze sono minori.